Maria Piaz: la "Mare" del Pordoi
L'associazione "La Voce delle Donne" organizza un incontro dedicato a Maria Piaz, per riscoprire la sua vita avventurosa e il coraggio che l'ha resa una donna straordinaria e fuori dal comune
Il primo appuntamento del ciclo "Donne che hanno fatto la nostra storia..." è dedicato a Maria Piaz (1877-1971), figura straordinaria della Val di Fassa agli inizi del Novecento, conosciuta come la "Mare del Pordoi". L’incontro si terrà domenica 9 marzo alle 17:00 nella sala polivalente de La Gran Ciasa a Soraga, con la partecipazione della storica Luciana Palla, autrice del libro "Dal Pordoi a Katzenau", che ripercorre la storia di Maria attraverso lettere e registrazioni inedite della sua voce e di quella del figlio Francesco. A moderare l’evento sarà Olimpia Rasom, mentre le letture animate di Ilaria Chiocchetti daranno ulteriore profondità alle testimonianze. Al termine della serata, un momento conviviale con rinfresco offerto da Fassa Coop Cooperativa Val de Fascia.
Chi era Maria Piaz?
Maria Piaz ha vissuto una vita fuori dall’ordinario. Spirito indomito e ribelle, ha percorso strade impensabili per una donna della sua epoca: rilegatrice di libri, attrice, pastora e governante in un maso fin da giovanissima. Con il tempo è diventata un’imprenditrice pioniera al Passo Pordoi, aprendo i primi rifugi alpini e affrontando con determinazione un mondo ancora dominato dagli uomini. Donna libera e anticonformista, ha avuto il coraggio di separarsi dal marito per incompatibilità di carattere, una scelta rivoluzionaria per l’epoca. Ma il suo spirito ribelle l’ha portata ancora più lontano: per aver aiutato, di notte al Fedaia, due irredentisti a superare il confine, ha trascorso tre anni in carcere.
Un omaggio artistico a Roma
Dal 14 al 28 febbraio, Maria Piaz sarà celebrata anche al Festival Pigneto in Love di Roma, con l’opera "Come fiori nel cemento" di David Romelli. Originario di Canazei, oggi residente nella capitale, Romelli - 46 anni, con un passato nella moda e nella cucina prima di dedicarsi al design artistico - ha voluto rendere omaggio a una donna che ha sfidato le convenzioni e lasciato un segno indelebile nella storia della Val di Fassa.